Di Viviana Pizzi
Questa è una storia tristissima.
E’ la testimonianza di una donna che ci ha contattati tramite la pagina
facebook “Una
Voce per le donne”. Il messaggio lo abbiamo ricevuto in posta privata e
renderemo anonima la sua segnalazione.
“Dopo aver letto la testimonianza
di Flavia- si legge nella lettera che ci ha inviato- ho pensato di chiedervi di
darmi voce. Ho vissuto una terribile esperienza e in questo momento non so
nemmeno di cosa si tratta”.
La lettera era lunghissima. Ci
racconta di una storia ufficiale e di questa storia clandestina la nostra
Olivia (nome di fantasia) . Una
relazione che nasce per caso ma che con il passare del tempo si fa
sempre più fastidiosa. Olivia non gradiva gli approcci di quest’uomo. Il suo
era un passato di violenze indicibili. Anche nella sua famiglia di origine. E
se anche con il corpo si opponeva a tutto questo, con la bocca non riusciva a
pronunciare quelle due lettere: NO! Ed è per questo che ha subito l’ennesima
violenza. Anche se l’ha capito soltanto pensando a Flavia e al suo passato. Noi
abbiamo deciso di pubblicare la sua storia soltanto nell’atto subìto. La
lettera è indirizzata direttamente a quello che è stato il suo amante
carceriere.
“…E poi arriviamo al dunque –
inizia il raccconto - Siamo a una settimana fa ed ero a casa, sulla poltrona e
con la vaginite. Tu chiami e dici: SONO SOTTO CASA TUA.
Siccome non lavoravo e tu avevi
capito che stavo in casa non mi sono sentita di dirti di non salire. Non volevo
però dirti della vaginite. Altre volte lo avevo fatto ma stavolta no. NON ERO
OBBLIGATA A GIUSTIFICARMI SUL PERCHE’ NON VOLEVO NESSUN CONTATTO SESSUALE CON
TE. In quelle condizioni avrei detto NO anche alla persona del mio cuore. E tu
non lo sei mai stato. Ma tu arrivi e io per evitare ti fermo al divano.
SPERO: LO CAPIRÀ CHE È NO! E INVECE NO.
TI DICO NON TOCCARMI! E TU
RISPONDI: DAI!
E CONTINUI A TOCCARE. TI DICO PER
LA SECONDA VOLTA: NO NON VOGLIO.
E TU INVECE DI FERMARTI MI ABBASSI
IL PANTALONE DELLA TUTA E COMINCI A SCAVARE CON LE MANI NELLA MIA VAGINA. E MI
RISPONDI: SI CHE LO VUOI!!!!!!!
NON E’ UNA CAREZZA. E’ UNA
PENETRAZIONE VIOLENTA, CHE FA MALE! E IO TI DICO PER LA TERZA VOLTA: SMETTI CHE
MI FAI MALE! E TU MI DICI: SE STAI COSI’ TESA E’ NORMALE! E IO: MI STAI FACENDO
MALE SEMBRA CHE STAI SVUOTANDO UN POLLO! MA TU CONTINUI E TI FERMI SOLTANTO
QUANDO TI DICO PER LA TERZA VOLTA CHE MI FAI MALE!
CON LA VAGINITE IL DOLORE ERA PIÙ
FORTE MA TU: E’ CHE E’ STA MUTANDINA SPORCA? INSOMMA MI AVEVI APPENA FATTO DEL
MALE MA PER NON CONSAPEVOLIZZARE HAI OFFESO ME E LA MIA MUTANDINA SPORCA. L’HO
PERCEPITO COME IL MASSIMO DEL DISPREZZO VERSO UNA
PERSONA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma ancora una volta tento di
giustificarmi. Dico che con l’estate e il caldo sarò più pulita! IL MASSIMO DEL
MINIMO VISTO CHE DENTRO STAVO PER MORIRE. Abbiamo parlato per altri dieci
minuti ma poi non ce la facevo più. E per questo ti ho detto che forse sarebbe
arrivato Elliot. NON VOLEVO PIÙ VEDERTI. Desideravo che la tua faccia sparisse
dalla faccia della terra. Ma tu nemmeno allora hai capito. Insomma la nostra
storia nasce dai miei racconti che io ti faccio degli altri e tu non capisci
quando fermarti? Questo vuol dire una sola cosa e mi dispiace dirlo: DURANTE I
MIEI RACCONTI TI ECCITAVI SOLAMENTE. NON TI SEI MAI SOFFERMATO SUL MIO DOLORE
MA LE MIE STORIE HANNO FATTO SOLTANTO ACCRESCERE IL TUO DESIDERIO SESSUALE NEI
MIEI CONFRONTI! Insomma mi è caduto tutto. Ti ho visto con altri occhi, quelli
del disprezzo e forse anche dell’odio. E speravo anche che tu non ti saresti
più fatto vivo.
Poi quando due giorni dopo mi
hai ricontattato dicendo semplicemente:
CHE FAI? POSSO VENIRE DALLE 4 ALLE 7? Mi è sembrato ancora peggio. Lì ho capito
che non avresti mai consapevolizzato. E ALLORA DECIDO DI DIRTI CHE NON VOGLIO
MAI PIU’ ALCUN CONTATTO SESSUALE CON TE.
Notando una commozione SOLTANTO
IN QUEL MOMENTO. E non in altre parti del discorso che volutamente ho
ricondotto al mio uomo. E’ vero che ora voglio stare solo con lui. E’ VERO CHE
LO AMO E CHE NON DESIDERO ALTRI UOMINI. Come è vero anche che non voglio il
sesso solo fine a se stesso. E’ altrettanto vero che per te non provo più
nulla. Neanche l’affetto di un amico.
Quando poi hai ancora tentato di
giustificarti dicendo : IL TUO PRIMO NO NON MI SEMBRAVA ABBASTANZA CONVINTO ho
perso ogni speranza. Ho capito che ti ho giudicato male in passato. UN NO E’
SEMPRE NO! Ricordatelo per il futuro. Fanne tesoro! Per me ora non sei più niente.
E ricordati: cerca di stare sempre il più lontano possibile dai miei centri
d’interesse. SE DAVVERO IO HO SIGNIFICATO QUALCOSA PER TE. TI PREGO SOLO DI
RENDERMI POSSIBILE DI DIMENTICARTI PER
SEMPRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Quello che Olivia ha subìto è uno
stupro in piena regola. Senza se e senza ma. A Olivia come a Flavia auguriamo
di riprendersi al più presto. E alle
nostre lettrici invece diciamo: denunciate gli stupri sempre e comunque. Anche
se in passato avevate una relazione consenziente con il vostro aguzzino. Un no
è no anche se deciso all’ultimo istante del rapporto.
credo che lui fosse perfettamente consapevole che non c'era consenso e mai ci sarebbe stato e ha consapevolmente deciso di ignorarlo ed è colpevole
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