Di Viviana Pizzi
Chi dice che il Pd è un partito a
favore delle politiche femminili non dice il vero. Lasciando per ora da parte
la questione della segreteria nazionale, per la quale corrono 4 uomini (Pippo
Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi) quello che è avvenuto a
Caserta in una riunione del Pd provinciale è roba da Pdl, roba da larghe
intese.
Ancora una volta un attacco sessista,
ancora una volta contro il corpo di una donna. Soltanto perché Pina Picierno,
come riporta il Corriere della Sera, aveva parlato dell’importanza di celebrare
il congresso “presto e bene” scongiurando il rischio degli incontri al vertice
fatti di urla e insulti.
E’ il popolo maschilista del Pd a non
gradire questa affermazione. A pensare: ma chi è questa qui che si permette di
interferire in un dialogo scontro tutto al maschile tra Peppe Roseto e Raffaele
Vitale nelle persone dei rappresentanti Francesco Piccirillo e Pasquale
Fiorenzano?
E sul social network arriva l’attacco
di Fiorenzano è di quelli peggiori, degni del peggiore Pdl: “A me
di quello che dice Roma non mi frega niente. Di un apparato che pone in riferimento la Picierno.
Una donna che non neanche il suo voto e che la
legalità non sa minimamente cosa voglia dire. Non rappresentate nulla se non le
tette di un onorevole”.
Un’affermazione che lascia il tempo che trova. Ancora
una volta, nel ventunesimo secolo, si parla di una donna come un oggetto. E
viene identificata con l’organo sessuale che rappresenta la sessualità: il
seno. Siamo molto lontani dalla parità. E se la cosa arriva proprio dal Pd, che
si ritiene femminista, è ancora più grave.
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