giovedì 14 novembre 2013

Francesca Pascale dona 50 euro a una mendicante. E come al solito spunta la foto sessista



Di Viviana Pizzi
Abbiamo sempre sostenuto che immagini che offendono il ruolo della donna non andrebbero pubblicate. E continuiamo a dirlo nonostante siamo consapevoli che possiamo gettarci addosso le ire di chi vuole la donna nuda e piacevole.
Per dimostrare che la nostra linea è uguale per tutti oggi la nostra attenzione si sposta su Francesca Pascale. La fidanzata di Silvio Berlusconi che, dopo aver annunciato il suo fidanzamento col Cavaliere, è stata tempestata da critiche feroci da parte dello stesso Pdl campano. I suoi detrattori hanno subito pensato a farla passare come la “Cafonal” e la “ragazza del Calippo”. Ma per noi è donna al pari di Laura Boldrini e di Josefa Idem e come tale va rispettata. Anche nelle fotografie che vengono pubblicate su di lei.
Il pezzo in cui è ritratta la fotografia incriminata è di un noto magazine che raccoglie milioni di visitatori giornalieri. Su Tze Tze l’articolo comincia così: hai capito la fidanzata di Silvio, come si è fatta fotografare. Come se avesse chiesto lei quella inquadratura inguinale. Come se avesse detto lei: sbattetemi sexy in prima pagina.
Non era però così. Francesca Pascale stava semplicemente donando
50 euro a una mendicante per strada. Per quale motivo abbia compiuto il gesto non è di nostro interesse. Probabilmente si è fatta fotografare per rilanciare l’immagine in declino di Silvio Berlusconi. Nelle giornate precedenti al voto sulla decadenza al Senato non è certamente da escludere questa strategia politica. Ma non crediamo che la Pascale volesse auto offrirsi come bomba sexy. Puntando ancora una volta sul proprio corpo e non sull’azione che stava compiendo.
La fotografia, quindi, noi la condanniamo seccamente. La pubblichiamo semplicemente per mostrare quanto siano scesi in basso i costumi sociali italiani nei confronti delle donne. Sempre più oggetti sessuali e sempre meno teste pensanti. La strada da compiere per la vera parità è molto lunga e chissà quante immagini sessiste dovremmo ancora vedere in rete.

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