lunedì 4 novembre 2013

Violentata e madre a undici anni: ma per la stampa è tutto normale




Di Viviana Pizzi 


Nessuno scandalo: alla madre riempita come un bignè a 13 anni, così come alla figlia che ha superato il record il record di mignottagine della madre 11 anni farcita come un tacchino il giorno del ringraziamento. Per la serie questa può essere considerata una famiglia, prendifave”. 

Non si tratterebbe, in ogni caso, di una vicenda di degrado sociale, poiché la famiglia della ragazzina opererebbe nel terziario e non avrebbe problemi economici”.

Sono solo due dei commenti estremamente maschilisti sul caso di Lecce. Dove una undicenne è incinta di cinque mesi di un ragazzo di 17 anni. E la nonna materna del bambino ha solo 24 anni. Un caso che invece nasconde un estremo degrado sociale.
La prima frase è un commento ripreso dalla pagina “Il Maschilista di merda” che a sua volta dichiara di averlo ricavato dalla pagina ufficiale de “Il Gazzettino”.  Di una gravità e di una mostruosità assurda che nel maschilismo del web incassa pure 7 mi piace. Una frase che non merita commento e che mette in luce la grande ignoranza di persone che circolano liberamente sul web.
E’ la seconda che ci lascia ancora più sbigottiti. Perché arriva da un collega, un giornalista della testata Unionesarda. Si tratta di un articolo non firmato ma sicuramente di stampo maschilista. Come si fa a dire che non è degrado sociale rimanere incinte a undici anni? Come si fa a limitare l’analisi del contesto soltanto al lavoro nel terziario e alla mancanza di problemi economici della famiglia della ragazza?
Sia chi definisce la nonna giovanissima e la madre bambina due prostitute che chi pensa che non abbiano problemi si sbaglia. E con loro si sbagliano anche i giornalisti. Tutti sembrano ignorare una norma basilare del codice penale. Secondo la quale se si intrattiene un rapporto sessuale con una persona minore di 14 anni si tratta di stupro anche se la giovane dicesse un sì convinto all’approccio e alla penetrazione.
In questa vicenda ci sono quindi due stupri che giornali e diretti interessati sembrano ignorare. Il primo è quello avvenuto dodici anni fa e che ha permesso la nascita dell’undicenne. Il secondo è quello che ha generato il feto che fra qualche mese vedrà la luce. Stupri che non vengono menzionati da articoli giornalistici. E che forse non sono nemmeno stati consapevolizzati dalle loro vittime. Le quali pensano di aver scelto liberamente di aver avuto questi due rapporti sessuali che ne hanno generato la progenie. E’ possibile però che nemmeno quel ginecologo che ha accertato la gravidanza abbia avvertito le parti in causa che dietro c’era uno stupro di minorenne? Nessuno ha pensato che un rapporto sessuale con una ragazza che da poco ha preso la prima comunione fosse stato uno stupro di minorenne? 
Unione sarda per giustificare la sua posizione fortemente maschilista tira fuori anche dati Istat relativi al 2011.  In quell'anno sono state 21 le minorenni (20 nubili e una sposata) che hanno partorito, e 71 le ragazze tra 18 e 19 anni che hanno dato alla luce il primo figlio. Inoltre non è registrata dall'Istat per il 3% la condizione di maternità delle donne salentine; di contro, sale tra 40 e 49 anni l'età delle donne che nel 2011 hanno contribuito per il 6% alla crescita demografica in provincia di Lecce.
Non dicono però se le donne avessero meno di 14 anni e non parlano di stupro di minore. Nella totale indifferenza di una cultura che non conosce nemmeno l’applicazione delle normali leggi del codice penale.

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