Di Viviana Pizzi
“ Nessuno scandalo: alla madre riempita come un bignè a 13 anni, così
come alla figlia che ha superato il record il record di mignottagine della
madre 11 anni farcita come un tacchino il giorno del ringraziamento. Per la
serie questa può essere considerata una famiglia, prendifave”.
“Non si tratterebbe, in ogni caso, di una vicenda di degrado sociale,
poiché la famiglia della ragazzina opererebbe nel terziario e non avrebbe
problemi economici”.
Sono solo due dei commenti estremamente maschilisti sul caso di
Lecce. Dove una undicenne è incinta di cinque mesi di un ragazzo di 17 anni. E
la nonna materna del bambino ha solo 24 anni. Un caso che invece nasconde un
estremo degrado sociale.
La prima frase è un commento ripreso dalla pagina “Il
Maschilista di merda” che a sua volta dichiara di averlo ricavato dalla
pagina ufficiale de “Il Gazzettino”. Di
una gravità e di una mostruosità assurda che nel maschilismo del web incassa
pure 7 mi piace. Una frase che non merita commento e che mette in luce la
grande ignoranza di persone che circolano liberamente sul web.
E’ la seconda che ci lascia ancora più sbigottiti. Perché arriva
da un collega, un giornalista della testata Unionesarda.
Si tratta di un articolo non firmato ma sicuramente di stampo maschilista. Come
si fa a dire che non è degrado sociale rimanere incinte a undici anni? Come si
fa a limitare l’analisi del contesto soltanto al lavoro nel terziario e alla mancanza di problemi economici della
famiglia della ragazza?
Sia chi definisce la nonna giovanissima e la madre bambina due
prostitute che chi pensa che non abbiano problemi si sbaglia. E con loro si
sbagliano anche i giornalisti. Tutti sembrano ignorare una norma basilare del
codice penale. Secondo la quale se si intrattiene un rapporto sessuale con una
persona minore di 14 anni si tratta di stupro anche se la giovane dicesse un sì
convinto all’approccio e alla penetrazione.
In questa vicenda ci sono quindi due stupri che giornali e diretti
interessati sembrano ignorare. Il primo è quello avvenuto dodici anni fa e che
ha permesso la nascita dell’undicenne. Il secondo è quello che ha generato il
feto che fra qualche mese vedrà la luce. Stupri che non vengono menzionati da
articoli giornalistici. E che forse non sono nemmeno stati consapevolizzati
dalle loro vittime. Le quali pensano di aver scelto liberamente di aver avuto questi
due rapporti sessuali che ne hanno generato la progenie. E’ possibile però che
nemmeno quel ginecologo che ha accertato la gravidanza abbia avvertito le parti
in causa che dietro c’era uno stupro di minorenne? Nessuno ha pensato che un
rapporto sessuale con una ragazza che da poco ha preso la prima comunione fosse
stato uno stupro di minorenne?
Unione sarda per giustificare la sua posizione fortemente
maschilista tira fuori anche dati Istat relativi al 2011. In quell'anno sono state 21 le minorenni (20
nubili e una sposata) che hanno partorito, e 71 le ragazze tra 18 e 19 anni che
hanno dato alla luce il primo figlio. Inoltre non è registrata dall'Istat per
il 3% la condizione di maternità delle donne salentine; di contro, sale tra 40
e 49 anni l'età delle donne che nel 2011 hanno contribuito per il 6% alla
crescita demografica in provincia di Lecce.
Non dicono però se le donne avessero meno di 14 anni e non parlano
di stupro di minore. Nella totale indifferenza di una cultura che non conosce
nemmeno l’applicazione delle normali leggi del codice penale.
Nessun commento:
Posta un commento