Di Viviana Pizzi
In che Paese viviamo? E’ questa la domanda
che ci dovremmo fare quando accadono episodi del genere. Siamo nel reggiano
(nella civile Emilia Romagna però ai primi posti nella classifica dei
maltrattamenti in famiglia e una donna si rifiuta di avere un rapporto sessuale
con il compagno.
Lui reagisce malamente e la picchia con
calci e pugni. Purtroppo si tratta di una scena frequente nelle liti di coppia
italiane. Quello che ci lascia sgomenti è quanto accade dopo: una coppia di vicini
invece di fare il proprio dovere (difendere la vittima e denunciare alle
autorità l’aguzzino) hanno aiutato lui a picchiarla.
Tutto perché spinti da vecchi rancori, che
consisterebbero nel fatto che lei si sarebbe intromessa in una loro lite. Della
serie, tra moglie e marito non mettere il dito. In manette sono finiti il
siciliano 47enne che ha picchiato la compagna e la coppia di 43 e 51 anni per
lesioni. La vittima, una 44enne, è
finita in ospedale con 21 giorni di prognosi. La coppia di vicini, solidali con
l’aggressore, è arrivata dopo aver sentito le urla della vittima. Ma invece di
soccorrerla l’hanno tempestata di calci e pugni.
Il triste è questo: i due sono giunti
mentre la 44enne era riuscita a svincolarsi dalle botte del suo compagno
aguzzino. I vicini l’hanno colpita con calci e pugni riportandola dentro l’appartamento
dove aveva già subito violenze dal compagno. L’uomo è recidivo: già in passato
aveva picchiato la sua donna per futili motivi. Quando lei ha detto basta a
queste condotte le botte sono aumentate. E probabilmente anche per questo senso
di empatia che aveva preso parte alla lite dei suoi vicini.
Empatia che non è stata compresa nemmeno
dalla donna della coppia vicina. Un sentimento che in questa Italia di
indifferenza non è comprensibile.
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