mercoledì 13 novembre 2013

Paolini, nel 2012 le firme contro gli stupratori e ora si difende così: il 17enne è il mio fidanzato



Nel 2012 aveva tentato di raccogliere firme contro i pedofili e gli stupratori. E ora Gabriele Paolini parla ai suoi avvocati. E’ toccato quindi a Lorenzo La Marca e Massimiliano Kormmuller raccogliere le sue confidenze a Regina Coeli.
Ed è lui che a 39 anni, dopo l’accusa di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico a giustificarsi così: il diciassettenne era il mio fidanzato. Stiamo insieme da otto mesi. E tutto questo è stato ribadito anche oggi durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Alessandra Tudino, lo stesso che ha firmato il provvedimento cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Claudia Terracina.
Siamo fidanzati- ha sottolineato all’Ansa- mi ha fatto conoscere sua madre e io gli ho presentato i miei”. Se fosse davvero così Paolini è soltanto omosessuale. Uno status che non è reato e per il quale fortunatamente non si finisce ancora in galera in Italia. Tuttavia restano da fare alcuni accertamenti. Resta da vedere se il ragazzo non venisse utilizzato per la prostituzione. Se così fosse e le indagini lo confermassero, ci sarebbe ben altro su cui discutere.
Le indagini sono partite da una denuncia presentata dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione. I titolari del laboratorio, come riporta l’Ansa,  avevano ricevuto via internet, da un punto vendita di Roma, alcuni file da stampare che ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni ragazzi minorenni.
Secondo le indagini pagava 40 euro per gli incontri con i minori che adescava in chat. Una cifra che però poteva aumentare in base alle prestazioni. Nei video, prodotti recentemente, venivano filmate le stesse proposte di offerta di denaro ai ragazzi. Nella cantina, dove venivano consumati anche rapporti completi, c'erano pile di libri e un telo in terra dove erano consumati i rapporti, che venivano filmati da una telecamera sistemata appositamente. Le due vittime italiane sono studenti di un liceo e di un istituto tecnico di Roma.
Al momento sembra che i ragazzini avessero rapporti occasionali con Paolini, per 'racimolare' qualche soldo. Per un piumino nuovo, una ricarica telefonica o jeans alla moda. E' escluso, al momento, che si prostituissero in maniera sistematica. I giovani, affidati alle famiglie, non sono stati ancora ascoltati dagli inquirenti che nei prossimi giorni chiederanno l'autorizzazione del giudice tutelare..
Nei video recuperati nel laboratorio romano e che incastrano Gabriele Paolini, l'arrestato è ripreso in scene di sesso con tre ragazzini. I tre sono stati tutti identificati: sono studenti di 16 anni, due italiani e un romeno. I ragazzini, hanno accertato le indagini, erano consapevoli di essere ripresi e avevano rapporti in cambio di denaro. Il lavoro investigativo svolto dai carabinieri di Via in Selci ha quindi consentito di identificare con certezza i tre ragazzini filmati. Con due di loro, gli italiani, è stato accertato che Paolini ha avuto rapporti sessuali. Col ragazzino romeno sembra ci sia stato solo un approccio e un'offerta esplicita, peraltro videoripresa. Paolini si era servito del punto vendita romano anche per la masterizzazione su Dvd di alcuni video amatoriali da lui realizzati, video che non erano stati ancora trasmessi dal server informatico al laboratorio e che sono stati acquisiti agli atti.
"Per noi era l'uomo della della tv, il personaggio famoso. Quello che facevamo ci sembrava normale": Così ai pm di Roma i due ragazzini identificati e ripresi in un video intenti in atti sessuali con Gabriele Paolini. Rispondendo alle domande del magistrato i ragazzi hanno descritto il rapporto con Paolini come "qualcosa di normale", sottolineando che per loro Paolini era "un volo noto della tv", la cui conoscenza era "motivo di vanto con gli amici".

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