venerdì 22 novembre 2013

Arrivederci a Lunedì, con lo sciopero delle donne e unavoceperledonne.it



Ragazze e ragazzi, il nostro lavoro su questo blog provvisorio si ferma qui. Se volete seguirci da lunedì sarà attivo il sito www.unavoceperledonne.it . Dove continueremo a fare quella informazione di genere che cerchiamo di fare da circa quaranta giorni su questo dominio. Una voce per le donne esaminerà tutti i problemi di genere che incontriamo nella vita quotidiana. Dalla cronaca alla politica finendo poi alle tematiche più leggere come la cultura e lo sport. Basta con le anticipazioni però… appuntamento al 25 novembre sulla nuova piattaforma. Il giorno che coincide con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Vi salutiamo e vi diamo l’arriverderci con questo comunicato di Adriana Terzo, Barbara Romagnoli e Tiziana del Pra sullo sciopero delle donne. Un’iniziativa importantissima e penetrata in tutte le parti d’Italia.  
“Sciopero  - inizia il comunicato- è la parola suggestiva - ma scomoda – che ha contaminato la nostra campagna politica contro il femminicidio in tutti questi mesi. “Come possiamo attuarlo?” ci avete chiesto, in decine e decine di mail. E come averne la copertura sindacale e l’agibilità senza incorrere in sanzioni e procedimenti disciplinari, o peggio ancora, in licenziamenti?
Care amiche, care compagne, car@ tutt@,
per chiarezza è utile sapere che nessuno sciopero propriamente detto è stato proclamato da Cgil, Cisl e Uil.  Come esempio, citiamo dal sito della Cgil che, per lunedì prossimo 25 novembre “invita le lavoratrici e i lavoratori  a partecipare alla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, nel quadro di una vasta e articolata mobilitazione nazionale, che vede i territori impegnati con iniziative sindacali unitarie fuori e dentro i luoghi di lavoro”. Nel frattempo, i sindacati di base Usi e Slai Cobas per il Sindacato di classe hanno invece indetto lo Sciopero. Ecco dove e come si articolerà: a Palermo, nella scuola, al Policlinico, nelle cooperative sociali; a Taranto tra le lavoratrici delle pulizie nelle scuole statali e degli appalti comunali, tra le operaie della Pasquinelli-Amiu; a Milano nelle scuole, tra le insegnanti precarie, all’ospedale San Paolo; a Bologna nelle scuole statali e comunali (in una, pur di non farsi carico del lavoro delle colleghe, sciopera anche il bidello!), tra le insegnanti di ruolo e precarie, nel Comune, nelle cooperative sociali, all'Ipercoop.  
Un’altra buona notizia viene da Valbrembo (Bergamo), dove alla N&W Global Vending , oltre mille dipendenti e tra le maggiori realtà metalmeccaniche della provincia, è stato indetto uno “Sciopero delle Donne – 8 ore – intera giornata” per lunedì 25 novembre. Il volantino è comparso in bacheca mercoledì 20  e porta la firma della Rsu Fiom Cgil, precisando che lo sciopero è indetto per tutti, anche per i lavoratori. Siamo sicure di non sbagliarci: l’iniziativa non trova precedenti in nessun’altra fabbrica d’Italia.
Negli altri casi, come fare? Vi riportiamo ancora un esempio, viene dal comune di Pegognaga, in provincia di Mantova, che ha aderito al nostro Sciopero delle donne. Qui, studentesse, studenti e insegnanti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Pegognaga, dalle 12.15 e fino alle 12.30 scenderanno in piazza Matteotti , dove distribuiranno spillette simboliche realizzate nell’ambito di un progetto proposto dalla Commissione Pari Opportunità, sul tema della violenza contro le donne. 
Dunque, per un quarto d’ora, “sciopereranno” dalla scuola. Come chiamarlo altrimenti? Di queste manifestazioni più o meno organizzate, fuori dalle righe e dalle regole istituzionali, ce ne sono state segnalate a centinaia in tutta Italia (le trovate sul nostro sito www.scioperodelledonne.it, in particolare nella sezione Città x Città).  
Insomma, si può fare. E allora usciamo e fermiamoci nei luoghi di lavoro, garantiti e precari, usciamo di casa e dalle incombenze quotidiane di cura, assistenza e quant’altro (chiedendo anche agli uomini , almeno per quel giorno, di fare loro ciò che noi facciamo d’abitudine!). Facciamo pesare la nostra assenza e facciamo tutto questo in rosso, così che anche chi non potrà fermarsi neanche per dieci minuti darà un segnale visibile - con foulards, guanti, cappelli, giacche di quel colore - e di identità, come abbiamo voluto fare noi con le magliette disegnate da Anarkikka. Esponiamo ovunque drappi, tappeti, stoffe rosse: uniamo il paese con il filo rosso della forza e della protesta!
Di tutto questo, poi, mandateci le foto così avremo un racconto collettivo del 25 novembre e chi vuole può partecipare al flashmob online organizzato dalle amiche e amici di Milano (www.funmob.com/basta).
Siamo sicure che anche per voi questo è solo l’inizio. Continuiamo a far crescere la rete dal basso, a diffondere e condividere l’idea. 
Da questo momento in poi, ogni anno sarà l’anno del countdown al rovescio: quanti anni dovranno passare ancora perché alle donne vengano pienamente riconosciuti diritti, autodeterminazione, libertà, dignità e rispetto? Fino a che non vedremo cambiamenti reali sarà Scio…però permanente.
Nessuna celebrazione del 25 novembre potrà mai ridarci indietro le nostre sorelle uccise, e neanche quelle mutilate nei genitali, o stuprate in guerra, o violentate, o percosse, o semplicemente lasciate morire. Possiamo però far sì che non passino sotto silenzio. Abbiamo una grande occasione, usiamola. E abbiamo questo tempo, insieme alle nostre teste e alla nostra passione. Usiamo tutto questo per arrivare prima possibile ad una giornata completa di Sciopero.
Facciamolo noi, tutte le donne, perché per noi non lo farà nessuno!”.

giovedì 21 novembre 2013

Violenza sulle donne, una mostra fotografica a Milano per dire BASTA!



L’iniziativa è delle associazioni Funmob - il primo social network dedicato ai flash mob, Circolo Fotografico Milanese - www.circolofotograficomilanese.it,  Zona fotografica/Barbara Frigerio contemporary art – Fujifilm,
Sciopero delle Donne.
 
Garantito anche il patrocinio del Comune di Milano grazie al sindaco Giuliano Pisapia.
Ecco cosa avverrà: in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, lunedì 25 novembre 2013, verrà lanciato un grande urlo collettivo che dica BASTA! FLASH MOB IN PIAZZA e anche ONLINE collegandosi a www.funmob.com/basta e seguendo le semplici istruzioni.
Fotograferemo - dichiarano le associazioni - l'urlo di tutti a formare un mosaico!
BASTA! alla violenza verso le donne ma basta! Anche a tutte le forme di violenza contro le persone senza distinzioni. Basta alla cultura della violenza che predomina il senso comune. 

Basta! alla paura che si insinua dietro ogni violenza. Organizzato da Tamara Onlus http://www.tamaramonti.it/, l’evento è un modo per testimoniare la volontà, collettiva e non solo delle donne, di fare qualcosa per cambiare
”.


L’iniziativa si svolgerà lunedì 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne, tutto il giorno a Milano e, per tutti quelli che non sono di Milano, per la prima volta anche online sul social network funmob.com.  Si tratta di una mostra fotografica istantanea realizzata con le foto di tutte le persone che vorranno partecipare col loro urlo per dire BASTA! Alla violenza, all'incapacità di ascolto, alla paura.
L'obiettivo è trasformare un pannello installato in una zona centrale di Milano in un grande quadro di protesta , col fine di sensibilizzare i cittadini al tema della violenza ancora purtroppo così attuale.

Le istantanee saranno scattate direttamente sul luogo dell’evento da alcuni fotografi del Circolo Fotografico Milanese e poi posizionate sul pannello dai partecipanti per andare a formare il mosaico delle grida BASTA! contro la violenza. Il quadro sarà donato all'Amministrazione Comunale che patrocinerà l'evento.

Per la prima volta , per chi non sarà a Milano lunedì 25 o per chi non potrà partecipare all’evento, è prevista la realizzazione di un pannello virtuale sul quale sarà possibile postare le proprie foto utilizzando un qualsiasi dispositivo mobile o pc. Si potrà condividere il mosaico su pagine Facebook o su altri social network per dar voce ad un grido che deve essere sentito il più lontano possibile.

La piattaforma online per l’evento è stata creata da Funmob, che TAMARA ONLUS ha incaricato per la promozione dell’iniziativa.

Per partecipare online basterà collegarsi al link www.funmob.com/basta e seguire le semplici istruzioni.

Trovate l’evento su Facebook al link https://www.facebook.com/events/237749089725402 e su Funmob al link http://www.funmob.com/flashmob-milano/basta-25-novembre-giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne



Sciopero delle donne, Campobasso conferma la partecipazione








Di Viviana Pizzi
Lo Sciopero delle Donne ci sarà anche in Molise. L’appuntamento di Campobasso è stato ufficializzato attraverso l’evento facebook  Sciopero delle donne- La signorina Rottermeier”. Confermate tutte le notizie della vigilia. Alle 18 di lunedì 25 novembre, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ci si ritroverà tutte in piazza Municipio con delle stoffe rosse ricamate o con scarpe dello stesso colore.
Le stoffe e i ricami saranno prodotti da chi è capace e dovranno avere 4 dita di larghezza e lunghezza a piacere. Chi non ha delle scarpe rosse da mettere in mostra si incontrerà con il comitato organizzatore nella giornata di domani. Chi invece ne è in possesso si può presentare in piazza mezz’ora prima della manifestazione ossia alle 17.30 del 25 novembre. Un passo importante per una città capoluogo dove solo di recente è stata approvata una legge regionale contro la violenza di genere. In una regione dove non esistono case protette per chi subisce violenza e dove non opera nessun centro antiviolenza. E in una città a 8 km da Ferrazzano, il paese dove è avvenuto uno dei femminicidi più cruenti del 21esimo secolo, ad opera di Angelo Izzo il 28 aprile 2005. Le vittime furono le figlie del pentito della sacra corona unita Giovanni Maiorano, Valentina e Maria Carmela Linciano.

mercoledì 20 novembre 2013

Si dimette il sindaco di Campobasso, il primo cittadino che amava le donne




Dopo quattro anni e mezzo si dimette il sindaco di Campobasso Gino Di Bartolomeo. Il primo cittadino che amava le donne e che con questo video ricordiamo  http://www.youtube.com/watch?v=o06pJ8ip7Cc

Se non conosci il judo sarai stuprata, foto choc in rete che colpevolizzano le vittime.



Di Viviana Pizzi
Quanto può incidere la pratica di un’arte marziale nell’evitare che lo stupro si perpetri? E’ possibile difendersi ma non si può certo eliminare il problema con una mossa di judo o di karate. Non sembrano però pensarla così tutte le persone che si impegnano a lottare contro il femminicidio.
Ed ecco che una pagina facebook intitolata “Basta femminicidio” riporta oggi questa fotografia: sessantunenne vittima di un tentato stupro a Milano si difende grazie ad una mossa di judo.  Come se bastasse per evitare un’aggressione sessuale.
La prestanza fisica è importante in uno scontro ma non è tutto. Questo non è altro che un modo per colpevolizzare le vittime a mio avviso. Come dire loro: sarai stuprata se non frequenti un buon corso di arti marziali. Una campagna incomprensibile a chi subisce uno stupro. Soprattutto a chi si sente minacciata con un coltello, a chi si blocca per la paura e a chi magari si difende dal femminicidio permettendo l’atto meno lesivo. Che in quel caso, quando si rischia di morire, è proprio lo stupro.
La colpa della donna è quella di non sapersi difendere. Questo è il messaggio che passa ogni qualvolta si invoca l’arte marziale per la difesa dello stupro. Per questo motivo noi siamo contrari a questo tipo di messaggio. Lo stupro pensiamo che si combatta invece non solo con la difesa dal punto di vista fisico ma anche psicologico. Solo se la mente è pronta a reagire ci si può salvare. Solo se la mente non blocca il corpo. E a chi dice che basta un po’ di prestanza fisica noi rispondiamo picche. Il karate da solo non basta.