di Viviana Pizzi
Vittime di violenza sessuale possono
essere tutti. Giovani, meno giovani, donne comuni o famose. Una di loro
è l’attrice Veronica De Laurentiis. Figlia di Silvana Mangano e
del produttore cinematografico Dino De Laurentiis, è una delle
testimonianze viventi del fatto che le violenze sessuali possono colpire anche
donne note. Veronica, come tante altre, non denunciò
lo stupro subito a diciotto anni da un uomo molto più grande di lei. Ma
vent’anni dopo la chiamata di sua figlia Lucia ha reagito,
denunciando e facendo arrestare il suo primo marito. Il quale, per aver abusato
delle sue due figlie, fu condannato a quattordici anni di reclusione. Ha
raccontato tutto nel best seller Rivoglio la mia vita. A lei
chiediamo che cosa l'ha spinta a far uscire tutto il suo dolore.
Veronica cosa la ha spinta a raccontare
le sue sofferenze al mondo intero? Quale pensa che sia la sua missione nella
vita?
Ho scritto per non morire; per capire le
dinamiche e le ragioni delle mie scelte; per capire perché non ho visto quello
che ora è così chiaro; per trasformare la mia tragedia in un veicolo di bene e
aiutare altre donne a fare lo stesso. Scrivendo ho trovato la mia voce e la mia
ragion d’essere. Oggi la mia missione è dare coraggio e ispirare le donne a
raccontare la loro storia, chiedere aiuto, denunciare e riprendersi la vita.
Scegliere il silenzio mi è costato caro e spero che la mia esperienza possa
aiutare tante donne a non commettere lo stesso errore
Come ha trovato il coraggio di
denunciare tutto il male che ha subìto negli anni?
Non mi sono mai considerata una donna
coraggiosa, e difatti non lo ero. Per anni mi sono sottomessa passivamente ai
maltrattamenti di mio marito: subivo il suo disprezzo, i suoi insulti e le sue
minacce, e per tutte queste cose davo la colpa a me stessa. È stato uno shock,
rapido e improvviso, proprio quando credevo che la mia vita fosse finita, a
farmi scoprire che dopo tutto avevo in me il seme del coraggio.
Tutto è cominciato a Los Angeles, una
notte di molti anni fa, quando i miei figli erano ancora piccoli ed io chiesi
il divorzio e lui sollevò il revolver e me lo puntò alla testa.
In quel momento ho trovato il coraggio
di reagire e ho preso la vita nelle mie mani.
Poi, come ho detto prima, ho scritto per
capire e ho raccontato la mia storia per trasformare il mio dolore e dare un
senso alla mia vita. Ho trovato il coraggio nella verità, accettandola e
raccontando i fatti.
In Italia, soprattutto nel piccolo
Molise, nostra regione di appartenenza, il 90% delle violenze sessuali non
viene denunciato. Che cosa pensa di dire a queste donne che non hanno avuto il
coraggio di farlo?
Purtroppo, è successo a me, la maggior
parte delle donne rimane nel silenzio perché si sente in colpa e si vergogna.
Anche io, dopo aver subito una violenza da un uomo molto più grande di me, non
sono riuscita a denunciare o chiedere aiuto. Ho cercato di dimenticare, di
reprimere questo dolore pensando che da sola sarei riuscita a superarlo. Invece
da quel momento, senza rendermene conto, ho fatto tutte scelte sbagliate, che
mi hanno fatto del male e hanno cambiato il corso della mia vita. Pian piano ho
perso il senso di me stessa ma, quando vent’anni dopo, con l’aiuto della
terapia, ho cominciato a ricordare e a parlare di quella notte terribile, sono
riuscita a ritrovare quella parte di me.
Mi ci sono voluti vent’anni per
ricordare quella notte, per rimettere insieme quei pochi frammenti di memoria,
quei fotogrammi che rivivevo nei miei incubi, per ricordare. Era un
incubo che non volevo ricordare, nascosto nel profondo della mia anima. Ma la
salvezza era proprio quella, ricordare ogni momento, portarlo alla luce e
rompere il silenzio che mi stava uccidendo lentamente senza che io me ne
accorgessi.
Vorrei consigliare delle azioni a tutte
le donne che come me hanno subito violenze e non hanno avuto il
coraggio di parlare. Parlare della violenza subita, chiedere aiuto e denunciare
sono passi fondamentali per un cambiamento di vita. È importante dare ascolto
alla vocina dentro di noi che ci dice sempre la verità. Credere in noi stesse è
fondamentale. Solo così si può iniziare un percorso di guarigione e
riprendersi la vita.
Inoltre, consiglio a tutte di leggere,
informarsi sull’argomento; di intraprendere un percorso interno per diventare
più consapevoli. Consiglio di fare un esame di coscienza e assumersi la
responsabilità delle proprie scelte. Solo così possiamo capire le
dinamiche che ci hanno spinto a farle. Questi, anche se difficili, sono passi
fondamentali ma possibili, che non solo portano un cambiamento di vita ma anche
la guarigione e il perdono, passo fondamentale per il benessere. Ognuna di noi
ha diritto a una seconda chance, dobbiamo solo avere il coraggio di fare il
primo passo..
Purtroppo l’Italia è vent’anni
indietro rispetto agli Stati Uniti. E purtroppo le vecchie mentalità non
aiutano le donne a rompere il silenzio e denunciare. Ci sarebbe bisogno di una
maggiore educazione a riguardo, un maggior sostegno politico, un maggior
rispetto della donna e un grande cambiamento di mentalità. Sono queste le
ragioni principali per cui ho fondato la mia onlus.
La nostra missione è combattere la
violenza, aiutare, educare e dare una seconda chance a tutte le vittime di
violenza, maltrattamento, abuso e stalking.
Il nostro scopo è aprire centri
ascolto “Silvana Mangano”, focalizzando l’attenzione sui paesi dove le
vecchie mentalità e gli stereotipi di genere controllano ancora le vittime di
violenza. Questi centri aiuteranno le vittime a uscire dal silenzio e iniziare
un percorso di guarigione che darà loro la possibilità di riprendersi la
vita.Abbiamo aperto il primo centro a Formia nel Maggio di quest’anno.
I nostri progetti futuri riguardano
l’apertura di case rifugio “Silvana Mangano”.
Molte istituzioni parlano di prevenzione
del fenomeno violenza sulle donne. Quali sono i segnali che una vittima
dovrebbe cogliere per evitare di subire ancora?
L’educazione è fondamentale per
riconoscere un comportamento di manipolazione, abuso e violenza. Ma per
poterli riconoscere come tali bisogna conoscere i segnali.
Segnali che una relazione non è sana
sono: la manipolazione, il controllo, la violenza psicologica o/e fisica, o/e
sessuale, o/e economica, la mancanza di rispetto, la mancanza d’amore, di
comunicazione e la mancanza di intimità.
Nel mio libro Rivoglio la mia vita, Edizioni E/O, al capitolo 9 parlo di un
questionario, datomi dalla Stuart House, a cui ho dovuto rispondere per
verificare se ero una donna maltrattata. Consiglio a tutte le donne che hanno
dei dubbi riguardo alla loro relazione sentimentale di leggere il questionario
e rispondere alle domande. È una lista dei comportamenti emotivi, fisici e
sessuali che sono considerati maltrattamenti. Solo dopo aver risposto
alle domande ho capito di essere una donna maltratta.
Nel suo libro abbiamo letto che lei ce
l'ha fatta, negli Usa, grazie alla Stuart House, una casa per donne maltrattate
e per figli che hanno subito incesti. Qui in Italia spesso è difficile accedere
a strutture simili. Non in tutte le regioni esiste la possibilità di accedere a
cure gratuite come avviene negli Usa. Che cosa si sente di suggerire alle
nostre istituzioni per favorire la guarigione di tutte le donne violentate?
Il mio sogno con la mia onlus è di poter
unire le forze con le istituzioni esistenti e formare una rete di aiuto in
tutta Italia.
Oltre alle terapie ufficiali quanto è
importante per una donna violentata l’auto aiuto? Lei ha parlato di questo nel
suo secondo libroRiprenditi la tua vita. Che cosa consiglia alle vittime
per non sentirsi più tali e iniziare il proprio percorso di guarigione?
Prima di parlare di auto aiuto vorrei
ricordare a tutte le donne che la terapia è essenziale. Detto questo, considero
anche l’auto aiuto fondamentale per una rinascita. È proprio per questo
che ho scritto Riprenditi la tua vita. Le otto
chiavi di Veronica, Aliberti editore. Ho
voluto creare un piccolo manuale di consigli da mettere in borsa e usare nei momenti difficili. Un piccolo manuale tratto dalle mie esperienze
personali, che racconta passo passo la mia trasformazione, guarigione e la mia
rinascita. Ho voluto condividere le 8 chiavi necessarie per scoprire,
raggiungere e ottenere il massimo potenziale – la vita che abbiamo sempre
sognato di vivere.
Consiglio a tutte le donne di
intraprendere un percorso interno, di focalizzare la loro attenzione su quello
che hanno e non su quello che non hanno, di praticare la gratitudine, avere
fede in se stesse, sorridere spesso e sognare.
Quando ha pensato la prima volta di non
essere più vittima? Quanto é importante saper decidere in autonomia della
propria vita per farcela?
Ho ripreso la vita nelle mie mani il
giorno in cui ho chiesto il divorzio e mi sono ribellata. Nel momento in
cui ho fatto quel primo passo non ero più vittima ma artefice della mia
vita. È lì che e` cominciato il mio viaggio verso la guarigione e
la rinascita.
Oggi tante vittime di stupro e
maltrattamenti le scrivono. Per attestarle la loro stima ma anche per chiederle
consigli utili. Ad oggi qual è la storia che non riesce a dimenticare?
Le donne che ho incontrato e le donne
che mi scrivono tutti i giorni sono la mia ispirazione. Ognuna di loro ha un
pezzettino del mio cuore. Ma tra le tante donne c’è una giovane ragazza che ho
conosciuto ad una presentazione l’anno scorso, che mi ha colpito profondamente.
Questa ragazza mi ha scritto via mail, qualche giorno dopo il nostro incontro,
raccontandomi di una violenza subita anni prima. Ho pianto mentre leggevo la
sua storia ma quello che mi ha colpito di più è stato che non pensava di aver
subito violenza. Adesso lo sa.
È un luogo comune dire che le vittime di
violenza sono figlie di altre vittime secondo lei? Quanto può influire il
rapporto con la famiglia d'origine sulla predisposizione ad essere vittima di
violenze?
Non è assolutamente un luogo comune.
Nella maggior parte dei casi scegliamo quello che conosciamo, quello che è
familiare. Quindi ricreiamo inconsciamente uno scenario simile finché non ce ne
rendiamo conto. È per questo che l’educazione è fondamentale.
Infine l'amore. Trovare la persona
giusta è facile per una vittima di violenze? Quanto aiuta il processo di
guarigione aver accanto "la persona giusta"?
Non è semplice ma possibilissimo. Io
sono la prova vivente che questo è possibile. Intraprendere un percorso per
capire il meccanismo che ci ha spinto a scegliere l’uomo violento, che si
maschera sempre sotto un diverso aspetto, è essenziale. È per questo che la
maggior parte delle donne, compresa me, dice sempre che l’uomo è cambiato
all’improvviso. In realtà non è cambiato affatto. Siamo noi a non
riconoscerlo come tale.
Ma la cosa più importante per
trovare l’amore, oltre alla consapevolezza, è trovarlo dentro di noi, imparando
ad amare noi stesse.
ecco il link originale http://www.infiltrato.it/notizie/italia/l-intervista-violenza-sulle-donne-esclusiva-veronica-de-laurentiis-denunciare-parlarne-educarsi
ecco il link originale http://www.infiltrato.it/notizie/italia/l-intervista-violenza-sulle-donne-esclusiva-veronica-de-laurentiis-denunciare-parlarne-educarsi
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