mercoledì 30 ottobre 2013

E Renzi inaugura il cimitero dei Feti....



Ancora si odono gli echi della Leopolda, che il consiglio comunale di Firenze approva la famosa delibera sul cimiterino dei feti a Trespiano

La delibera è stata ripulita lessicalmente evitando di usare termini quali “prodotti abortivi e del concepimento”, che poteva trasformarsi in una bomba ideologica. La delibera è passata con 30 voti a favore, 4 contrari e 7 tra astenuti o non votanti. A favore il Pd (tranne Francesco Ricci e Claudia Livi, non votanti), Idv e gruppo Noi per Matteo Renzi, contrari Ornella De Zordo (perUnaltracitta’), Tommaso Grassi (Sel) Marco Semplici e Massimo Sabatini (lista Galli). La delibera rinvia per lo più al decreto presidenziale in vigore da più di vent’anni che regola la materia: “Ferme restando le previsioni del piano di settore cimiteriale, in riferimento alle sepolture previste di cui all’art.7 del decreto del Presidente della Repubblica del 10/9/1990 e nel rispetto dell’art.50 lett.d, è confermata la prassi consolidata e vengano previste le seguenti dimensioni per gli spazi….”
 Tommaso Grassi di Sel, uno dei pochi che hanno votato contro la delibera, spiega che“nei fatti già un’area dedicata nel cimitero. Regolamentando con una delibera le dimensioni delle fosse e le modalità della sepoltura, di fatto si istituzionalizza la questione, colpevolizzando le donne che decidono di interrompere la gravidanza”.  Ma non mancano polemiche ancora più violente se possibile: "I promotori di questa iniziativa sono da ritenersi un vero partito di morte, che assecondando assurde e vergognose battaglie contro le politiche di contraccezione e di educazione sessuale, di fatto prova a limitare la libertà della donna, anche di fronte a scelte dolorose come quelle richieste da una gravidanza non voluta. Con l’ipocrisia di richiamarsi a ‘diritti’ del ‘nascituro’, pur quando la medicina e la legge sono concordi nel negare al feto qualsiasi carattere di ‘persona’, si dimenticano dei diritti delle donne e della loro vita”.
“L’ideazione e la costruzione di un cimitero per non nati – hanno concluso -, offende le donne, nega la loro autonomia e il loro diritto alla scelta, ma soprattutto mostra un Governo cittadino incapace di realizzare politiche positive per l’infanzia e che esercita, la sua azione, nell’esclusiva realizzazione di un cimitero"
La delibera è stata presentata in aula da Stefania Saccardi, assessora ai Servizi Sociali e vicesindaca. Avvocata, cattolica,  già legale dell’Istituto Diocesano.
La  Saccardi ha letto alcune lettere di padri e madri che, avendo subito un aborto spontaneo, desideravano seppellire il loro futuro bimbo. Da questo punto di vista non è in effetti una questione ideologica, ma certo non migliora la situazione della 194, per gran parte inapplicata sul territorio nazionale, e sempre foriera di aspre polemiche.
Il primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Monopoli, città che già da tempo ha istituito il cimitero per feti, Ambrogio Aquilino l’ha definita “una cosa ridicola”, spiegando che “prima dei 90 giorni il prodotto abortivo non è fisicamente individuabile, ma è composto da liquido amniotico, embrione e corion”. Inoltre ha aggiunto: “Non sappiamo come comportarci con le interruzioni mediche perché in quel caso di solito le donne espellono il materiale nel water. Come facciamo a raccoglierlo”? La Asl ha annunciato controlli sulla regolarità dell’iniziativa visto che la legge prevede il seppellimento dei feti, ma non degli embrioni.
Renzi replica alle polemiche su Facebook: "Non capisco le polemiche intorno al dolore delle madri e dei padri che perdono un figlio prima della nascita. Conosco amici che hanno dovuto affrontare il lutto di sapere qualche ora prima del parto che il cuoricino del bimbo, atteso per nove mesi, non batteva più. E quelle eroiche mamme hanno partorito e abbracciato un bambino nato morto. Noi abbiamo regolamentato uno spazio per loro dentro i nostri cimiteri: lo prevede una Legge del 1990 e dal 1996 a Trespiano sono 1019 i feti sepolti cosi".

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